Un mondo a misura di introversi
Viviamo in una cultura che equipara l’estroversione e il farsi notare con la leadership e il successo. Siamo stati abituati a lavorare in un mondo fatto su misura per gli estroversi. Un ambiente fatto di spazi aperti, di rumori condivisi, di caffè insieme, di pause pranzo, meeting, presentazioni, brainstorming, team building… Un mondo dove la comunicazione è spontanea, piena di interruzioni, di “ti rubo soltanto 5 minuti”. Un mondo di interazioni e comunicazioni costanti, in cui le distrazioni spuntano in un attimo, minacciando di deviare la nostra attenzione e a ostacolare la nostra produttività. Un mondo che gli estroversi amano ma dove gli introversi possono sentirsi a disagio. Le persone introverse preferiscono l’ascolto, il silenzio, il lavoro in autonomia o in piccoli gruppi. E in ufficio non sempre sono messi in condizioni di rendere al meglio.
Con lo smart working forzato tutto questo è cambiato, almeno temporalmente. Gli spazi aperti sono stati sostituiti dal comfort delle nostre case, si è creato un nuovo mondo più a misura di introversi. Si può decidere da dove lavorare, c’è più controllo del proprio spazio. Addio a pranzi e aperitivi con i colleghi e benvenuti “colazioni virtuali” e “caffè virtuali”. Addio a presentazioni e riunioni presenziali e benvenute “riunioni virtuali”. Di queste se ne fanno tante, come già succedeva prima, ma sono programmate e più organizzate.
Gli introversi non amano essere al centro dell’attenzione, e le riunioni virtuali offrono dei vantaggi su questo aspetto. In una riunione presenziale abbiamo la pressione di partecipare, di dire qualcosa. Ora siamo protetti dietro uno schermo, abbiamo più controllo della situazione. Possiamo decidere di accendere o spegnere la videocamera, possiamo decidere cosa far vedere e cosa no. Non sentiamo tanta pressione perché non sentiamo tutti gli occhi puntati addosso. Anche la comunicazione scritta ha acquisito maggiore importanza, ora è fondamentale arrivare preparati ad una riunione se si vogliono rispettare i tempi. Preparazione e tempo per riflettere è quello che amano gli introversi.
Sono le persone estroverse quelle che stanno facendo maggior fatica a adattarsi allo smart working. Sono state costrette a passare troppo tempo da sole, proprio loro che traggono energia dallo stare con le altre persone. Un ambiente tranquillo e solitario è spesso più favorevole alla produttività e alla creatività per gli introversi. Questi, in generale, hanno bisogno di tempo per riflettere, di conoscere le persone e gli spazi prima di aprirsi. Ma avere questi vantaggi con lo smart working non significa che le persone introverse non debbano continuare a sforzarsi per potenziare la comunicazione e le loro interazioni con gli altri.
Per una persona introversa può essere meno stressante partecipare a un meeting da remoto perché è meno esposta, ma può fare più fatica ad intervenire, a condividere una idea, perché è più difficile interrompere un’altra persona quando si parla da remoto e dobbiamo spingere un po ‘di più per essere ascoltati. Avere visibilità, fare networking, avere una partecipazione attiva continuano ad essere aspetti fondamentali per migliorare il proprio lavoro e potenziare la propria carriera, anche da remoto. Quindi è fondamentale che gli introversi continuino ad essere presenti, ad essere attivi, a farsi sentire.
Complesso è anche il ruolo del leader introverso, che deve gestire la propria squadra da remoto. Ora più che mai i team hanno bisogno di essere guidati, motivati, di ricevere feedback, di essere ascoltati. Il leader introverso deve stare attento a non lasciare che la distanza sia una barriera, continuando a comunicare in modo frequente con la sua squadra, per sostenerla e farla crescere.
Tutti noi dobbiamo fare i conti con i vantaggi e con le barriere che lo smart working pone. Ma questo momento storico può essere una buona opportunità per costruire nuove e migliori modalità lavorative. Un mondo dove la riflessione, l’organizzazione e l’ascolto abbiano maggiore spazio. Un mondo, in poche parole, anche a misura di introversi.