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Professione Assistenti di direzione

assistente e telefono

Real life: assistente si nasce o si diventa?

Per alcune, fare l’assistente è solo un lavoro, per altre è molto di più: è passione, dedizione, adrenalina pura o semplicemente un sogno che diventa realtà.

C’era una volta una bambina che sin da piccola giocava a fare la segreteria. Sedeva alla scrivania del suo papà, quella bella in legno che si trovava nello studio, si portava il suo telefono giocattolo, si metteva un foulard sui capelli per far finta di averli lunghi e si metteva i tacchi della mamma. Una volta seduta a quella scrivania cominciava a far finta di scrivere.

Riempiva quaderni e quaderni di scarabocchi immaginando di prendere appuntamenti al telefono. Ecco, quella bambina ero io. Oggi sono un’Assistente di Direzione da ormai 7 anni e da 3, il mio ruolo è quello di Personal Assistant di un Direttore Generale.

Credo che il mio destino fosse già scritto. Ho cominciato questo lavoro in una multinazionale quando ancora non ero laureata in lingue straniere. Dal mio ritorno dalla Tunisia decisi che avevo bisogno di trovare un lavoro puntando tutto sui miei punti di forza: carattere, determinazione e preparazione.

Il mio trampolino di lancio fu proprio la mia prima azienda. Mi sedetti a quella scrivania e mi accorsi che in realtà il mio lavoro non era come me lo ero sempre immaginato da piccolina, era molto di più! La tecnologia aveva preso il posto del foglio e della penna e non dovevo occuparmi solo di 1 capo ma di ben 7 capi che mi chiedevano 10 cose contemporaneamente mentre già ne stavo facendo altre 10!
Ma è proprio questo il bello dell’essere un’assistente di direzione, è il nostro lato magico, quel lato che i nostri colleghi ammirano ed è il lato per cui ci mitizzano!

Come facciamo ad essere così multitasking? Non lo so, non si può spiegare a parole e chi non è un’assistente forse non lo potrà mai provare. L’adrenalina, le idee e il cervello che in un nano secondo ha già elaborato analizzato e risolto un problema. Questa è la linfa vitale del nostro lavoro, o almeno lo è per me. Quella scarica che mi fa alzare tutte le mattine col sorriso per affrontare una nuova giornata di lavoro, perché, sapete, le giornate dell’assistente sono tutte importanti dal lunedì alla domenica; non esiste una giornata in cui ci si possa “annoiare” perché, se anche il nostro capo non c’è fisicamente, LUI c’è SEMPRE!

E per fortuna in questi casi è la tecnologia a salvarci! Io la definisco “la mia santa protettrice” perché grazie a lei riesco a risolvere tanti piccoli problemi anche fuori dall’ufficio. Sì, perché quella bambina che scarabocchiava sui quaderni non poteva immaginare che un’assistente è reperibile 24 ore su 24 7 giorni su 7 soprattutto quando il capo è dall’altra parte del mondo…e mentre da te si sta facendo notte, da lui si è fatto giorno e quando ad un capo gli si fa giorno ecco lì che deve essere giorno anche per te, per osmosi lavorativa!