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Non sottovalutate il vostro valore: l’invito di Lucia

Quante volte sottovalutate il vostro valore professionale in favore del vostro spirito di sacrificio? Ecco un nuovo articolo di Lucia Landini, PA del Senior Country Manager di Natixis che vi aiuterà a non perdere mai la fiducia in voi stesse!

C’è una frase famosa di Margaret Thatcher che riguarda tutte noi, e che parla del nostro valore:

‘Se vuoi che venga detto qualcosa, chiedi a un uomo, se vuoi che venga fatto qualcosa, chiedi a una donna.’

È vero, a noi donne piace fare, essere attive, risolvere i problemi. Questa nostra dote però a volte ci condiziona nella vita lavorativa e non mette totalmente in luce il nostro valore: vi sarà sicuramente capitato di partecipare a una riunione nella quale il capo parla di un progetto di routine, che richiede molto lavoro, ma che non è stimolante, e che probabilmente non verrà inserito nella valutazione annuale di chi lo porta a termine; il capo cerca un volontario, e spesso ad offrirsi è una donna.

Perché noi donne ci candidiamo per portare a termine compiti facili, mentre gli uomini non si propongono?
Forse noi siamo meno disponibili a rischiare, o più altruiste rispetto ai colleghi maschi, o pensiamo di svolgere certe attività meglio di loro. Inoltre la probabilità che si dica di sì, avendo spesso difficoltà a dire di no, è molto più alta.

Il problema è che quando le donne sono oberate da attività che contribuiscono al bene dell’azienda, ma non a quello della loro carriera personale e al loro valore, avranno bisogno di più tempo per avanzare. Nella mia esperienza lavorativa ho un lungo elenco delle volte nelle quali mi sono offerta per attività che non mi facevano crescere e che non mi piacevano neanche. La collega in reception era ammalata, mi offrivo io. Non avevano ancora trovato una collega per la sostituzione maternità nell’ufficio commerciale, mi offrivo io. Andavano registrati i dati carburante scritti a mano su fogli di carta copiativa, mi offrivo io.

Quali erano le conseguenze emotive per me? Io mi sentivo attiva e utile alla azienda, mi è stato sempre insegnato che impegnarsi ed essere disponibili paga, e mi sembrava di essere d’esempio… Ma qual era la realtà, e cosa percepivano gli altri?
Quando ho segnalato che non riuscivo più a gestire il mio lavoro e a coprire il centralino, e che avrebbero potuto chiedere a una delle 20 altre colleghe che saggiamente non si erano mai offerte, sono stata vista come un’ingrata e da allora la reception è rimasta scoperta. Quando ho chiesto aiuto a una collega per inserire i dati carburante, mi ha detto: “No, non credo di essere capace di farlo”. Questa volta mi sono sentita stupida, sfruttata e meno accorta di chi non si abbassava a compiti elementari o noiosi. E poi, quando ho cambiato lavoro, la registrazione dei dati carburante è passata a una collega che era considerata da tutti come poco brillante e poco attiva. Quindi il mio valore veniva svilito con la mia disponibilità: il bilancio è stato negativo professionalmente ed emotivamente.
Se siete sempre disponibili per fare cose facili e noiose, continueranno a darle da fare a voi. E quelle difficili le daranno ad altri.

So che non è facile trovare un equilibrio tra la disponibilità, la voglia di fare, e il desiderio di crescere professionalmente.
Una volta di più, ci potrebbe aiutare una conversazione o un dialogo aperto con il nostro capo: mi piacerebbe svolgere questa attività, vorrei crescere in questa direzione… Insomma, bisognerebbe osare per mantenere alto il proprio valore professionale!

E voi? Vi capita spesso di proporvi e incaricarvi di mansioni poco stimolanti per spirito di sacrificio? Quante volte mettete in primo piano la dedizione al lavoro a discapito del vostro valore? Raccontatecelo nei commenti!
Il vostro #SecretaryPower ha bisogono di nuova vita? Non perdetevi lo scorso articolo di Lucia dedicato alla rinascita personale!