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Mobbing e straining: come riconoscere le criticità nel contesto lavorativo

Un Webinar, una testimonianza e presto una rubrica. Tempo del #backtowork e del #backtoschool… 

Un settembre senz’altro diverso dagli altri, ma con tanta voglia di tornare alla normalità. E per tutti voi assistenti della community di tornare a incontrarci, formarci, crescere e condividere esperienze, supportate dai nostri docenti e professionistiSecretary.it è un luogo professionale e sicuro di ascolto, sempre dalla vostra parte fornendovi formazione, tematiche di confronto, consulenze professionali. Alla base di tutto: rispetto, fiducia, etica e umanità. E così, in seguito ad alcune segnalazioni di situazioni di forte disagio e abusi, vissute da diverso tempo sul posto di lavoro, e una in particolare dalla nostra Maria, abbiamo immediatamente accolto e compreso la sua necessità e la richiesta di aiuto. Ci siamo attivati per offrire a lei e a chiunque possa trovarsi in questa situazione il sostegno necessario. Siamo ripartiti quindi da un webinar dal tema davvero delicato. Nel caso specifico ci siamo avvalse di due professioniste, l’avvocato Annalisa Rosiello e la psicologa del lavoro Lucia Castano che sono state le nostre “guide” nel webinar del 10 settembre scorso. Un quadro davvero molto chiaro per tutti noi, per Maria e per essere spunto di analisi e coraggio per chiunque altro possa purtroppo trovarsi coinvolto in queste situazioni.

Ma cosa vuol dire “vivere il mobbing e lo straining”? Vi riportiamo qui le parole di Maria.

Lavoro in questa società inquadrata come quadro da 22 anni e negli ultimi 4 anni sono stata vittima di diversi comportamenti classificati come mobbing: sono stata allontanata dalla sede centrale, dai miei colleghi e da ogni contesto. Vessazioni sono all’ordine del giorno: “Tu non vali”, “Tu non conti”, “Tu non meriti neanche lo stipendio”. All’improvviso non conta più nulla, non contano più tutti gli anni di buon servizio prestato, non conta più il giudizio di precedenti amministratori e prevale solo quello che dice l’ultimo arrivato. Tutto ciò ha modificato la mia vita professionale, privata e la mia salute. In Secretary ho ricevuto supporto, comprensione e famiglia. La loro risposta è stata immediata organizzando subito un Webinar. Chiedo aiuto! Mi sono sentita una donna violata e assalita dalla paura di denunciare per non perdere il lavoro. Non ho lettere di richiamo, nulla! Mi sono chiesta per anni cosa avessi fatto di sbagliato. Insieme saremo più forti. Grandi donne contro piccoli uomini!

Questa situazione incide sui diritti dei lavoratori personali e professionali, come ci spiega l’avv. Rosiello. La Costituzione Italiana ci tutela ed è compito della Repubblica tutelare l’individuo nei diritti fondamentali di vita (salute, formazioni sociali, lavoro). La persona viene intesa come “essere umano” in primis e come “individuo utile allo sviluppo della società” e perciò in pieno benessere fisico, mentale e sociale. Anche le aziende hanno un ruolo fondamentale nel garantire ciò. L’azienda sana, dunque, è l’azienda che rispetta la persona in tutti i suoi diritti fondamentali: valorizza la crescita professionale della persona, evita discriminazioni di ogni tipo, premia il lavoro, gratifica l’esperienza e favorisce un percorso di carriera.

Tutte le situazioni che offendono la libertà e dignità della persona trovano quindi anche nella nostra Costituzione motivo di essere condannate, poiché oltre a causare un deperimento della vittima stessa, provocano un danno all’intera collettività: le persone che circondano la vittima a loro volta ne subiranno le conseguenze e quello che si viene a creare è un generale “inquinamento” della collettività.

Lucia Castano ci spiega come il mobbing sia molto “subdolo”: si insidia lentamente fino a portare la vittima ad una graduale esasperazione. Tutti siamo papabili vittime. Ci possono essere caratteri più propensi a essere mobbizzati, ma nessuno è esente a priori nel subire situazioni di “mobbing”. La dinamica è ricorrente: il manipolatore allontana la vittima poiché la vittima da sola medita sui suoi punti deboli, dubita, si incolpa e si spegne. Si è più fragili da soli che in gruppo e al manipolatore risulterà più facile distruggere un individuo che un gruppo. Senza futuro si è più vittime di un carnefice. Per contrastare questa forma di abuso è importante adottare delle linee guida.

  • Avere un piano d’azione che ti ricorda chi sei tu e cosa vuoi fare
  • Non rimanere mai da soli cercando reti sociali che contrastino l’isolamento provocato dal manipolatore
  • Avere cura del proprio corpo, facendo attività fisica: una valvola di sfogo preziosa per riacquisire benessere psico-fisico.

In quanto Community solidale vi comunichiamo che abbiamo attivato un piano di consulenza legale per voi. Le richieste verranno inviate direttamente al nostro Avvocato Annalisa Rosiello e saranno trattate con estrema riservatezza come esempio e punto di riferimento futuro per altri Assistenti che si identifichino nella stessa situazione.

All’interno del nostro network troverete sempre disponibilità a trattare dal punto di vista legale i temi del lavoro, del benessere lavorativo, della conciliazione vita-lavoro, delle discriminazioni e delle altre disfunzioni lavorative. Pertanto avvieremo:

  • Cicli di Webinar gratuiti (prossime tematiche “Demansionamento” l’11 Novembre ore 13 e “Molestie Sessuali” il 9 Dicembre ore 13)
  • Una nuova rubrica con la preziosa partecipazione dell’avvocato Annalisa Rosiello (studiolegalerosiello.it)

Secretary è al vostro fianco!

Se desiderate sottoporci la vostra segnalazione o chiedere un primo consulto potete rivolgervi a redazione@secretary.it