Mille passi per rinascere ai tempi del Coronavirus
Si è appena conclusa una particolare e insolita Pasqua 2020. Con lei è tornata la Primavera, ma anche un ritrovato senso di rinascita e di speranza, più che mai necessario in questo difficile momento. Lucia Landini, PA del Senior Country Manager di Natixis, dedica a tutti noi alcune riflessioni personali e professionali che di certo saranno utili e d’ispirazione per ognuno di voi… Emozioniamoci insieme!
Care colleghe, vi ricordate quando ci si lamentava dei ritmi di lavoro, della fretta, del poco tempo a disposizione, dei mezzi sempre in ritardo? Bei tempi, vero? Che nostalgia!
Ora, nell’era del Coronavirus, tutti ci dicono che dovremmo reagire e agire. Per un attimo non è necessario solo essere all’altezza delle aspettative dei capi e adeguarci alle esigenze lavorative, ma anche seguire la nuova via indicata da internet. Dovremmo usare il tempo al meglio per leggere, fare corsi online, fare yoga in casa, creare una routine positiva per non lasciarci andare in questo periodo di isolamento, tenere la mente attiva! Tutte ottime idee, ma sinceramente io non riesco a essere super performante anche in questa fase, sono umana e a volte dopo il TG delle 20,00 mi viene da piangere.
Quindi, oltre ad aver ridotto il mio accesso alle informazioni sulla pandemia per ridurre l’ansia, quello che sono riuscita finalmente a fare, nel tempo che mi rimane dopo le ore di smart working al tavolo della cucina è: pensare! Pensare a me stessa, fare il punto su tutto quello che ho fatto e su chi sono diventata. Insomma, la mia soluzione è quella di concentrarmi sui miei pensieri, e soprattutto cercare di controllarli!
Ho deciso di fare come nel testo di una canzone di Chiara Galiazzo e Fiorella Mannoia che amo molto, e che si intitola Mille passi:
Mille passi, non voglio più contarli, mille passi per guardare avanti
Ed ho iniziato con piccoli passi facili, quelli che riguardano l’aspetto esteriore, perché si sa, il nostro corpo è il tempio della nostra mente.
Il primo passo, ormai di qualche settimana fa, è stato, come per tutte, provare un giorno a lavorare da casa in pigiama, per capire che invece è importante essere attente all’abbigliamento, perché i vestiti influiscono sull’umore, e indossare i capi giusti per noi può creare un circolo virtuoso interno, che ci fa stare meglio. A questo passo ne segue un altro: ho fatto sparire quei pochi capi che tutte noi, credo, teniamo da mettere in casa, perché non ci donano, e in futuro ci ricorderanno questi tempi complicati! E ne ho approfittato per pulire gli armadi, già che c’ero…
Il passo successivo è stato permettermi il grande lusso di dedicare meno tempo al mio aspetto, pur mantenendo, per ora, un livello accettabile: noi Assistenti dobbiamo essere sempre in ordine e curate, smalto, trucco e capelli, e adesso con parrucchieri ed estetiste chiusi, abbiamo più tempo per la cura della nostra anima. Ne usciremo più forti ma decisamente meno presentabili. Non si può avere tutto!
Il terzo passo è stato veloce: modificare l’alimentazione in base alla poca energia che consumo in questo periodo, insomma mangiare meno. Non facile, perché stiamo affrontando una pandemia e la fame nervosa mi porta a mangiare comfort food, cioè schifezze, senza sosta!
Un altro passo l’ho dedicato a fare delle telefonate ad amiche che non riuscivo mai a sentire. Chissà, forse erano in ansia e la mia chiamata le ha aiutate, oltre ad avere aiutato me. Ho mandato messaggi per salutare le persone care che ho trascurato. Ho pensato alle persone ottimiste che mi hanno dato forza nei momenti difficili, e alle persone che invece adesso stanno affrontando un momento delicato. Insomma, ho cercato di muovere un po’ di energia positiva.
Non siamo sole, nei momenti di crisi possiamo chiedere e dare aiuto alle persone care, e alla community, che c’è sempre.
A proposito, avete già dato un’occhiata alla proposta formativa contro il Covid19, #IoRestoaCasaSecretary?
Un passo importante è stato decidere di perdonare e dimenticare: le ingiustizie subite, le tensioni con i colleghi, le incomprensioni quotidiane. Non voglio più perdere il mio tempo recriminando nella mia mente, e togliermi quella zavorra mi ha fatto sentire più leggera. E soprattutto sto cercando di perdonare me stessa, e di accettare i miei errori. Però questo è un passo da gigante!
Il vero grande passo per guardare avanti è stato voltarmi indietro: pensare ai progetti che avevo in sospeso con la scusa del poco tempo a mia disposizione. Li ho riletti, li avevo scritti a mano sul mio quadernetto nei viaggi in treno per andare in ufficio, e ho e capito che molti di loro appartengono alla persona che ero, e che in fondo non mi interessano più. Sono un’altra adesso, siamo tutte persone nuove.