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Professione Assistenti di direzione

Dimissioni volontarie: come, quando e perché

Dare le dimissioni al proprio capo è sempre difficile, ancor più quando si è assistenti. Scoprite i 3 passaggi da seguire per tutelare la vostra reputation.

L’unica cosa prevedibile della vita è la sua imprevedibilità… E questo è quanto più vero nel mondo del lavoro di oggi, costellato di costanti cambiamenti che, nel bene e nel male, ci pongono di fronte a situazioni sempre più sfidanti. Non solo quando si tratta di iniziare una nuova avventura lavorativa o un nuovo progetto ma anche e soprattutto quando si tratta di lasciare il vecchio per il nuovo.
A tal proposito, rassegnare le proprie dimissioni non certo è un passo semplice, in particolare quando ci si trova nel ruolo di assistente di direzione (e oserei dire che questo discorso vale più che per qualunque altro ruolo ricoperto!): è un compito arduo, dato il rapporto personale di fiducia che si instaura direttamente con il boss.

È per tale motivo che oggi non siamo più alla ricerca del cosiddetto “posto fisso” tout court… Consci del fatto che tutto è mutevole e che tutto possa ribaltarsi da un momento all’altro, abbiamo imparato ad essere fluidi e ad adattarci a cambiare lavoro, colleghi, abitudini, tragitti casa-ufficio e…capo.

Ebbene, ci siamo: tutto è pronto, il colloquio è andato positivamente, magari il nuovo lavoro è anche più facilmente raggiungibile da casa, la retribuzione interessante ma… Come comunicarlo alla persona alla quale siamo letteralmente stati accanto in tutto questo tempo? Come potrebbe prenderla? Qual è il momento appropriato per farlo?

Potremmo dire che esistono due scuole di pensiero in questo genere di situazioni: preparare anticipatamente il terreno di gioco, evitando una doccia gelata a capo e colleghi, oppure dirlo a ridosso del periodo di preavviso stimato prima del cambiamento. È evidente che, in questi casi, bisognerebbe orientare e ponderare la scelta secondo il rapporto che si ha con il proprio capo, e se abbiamo ormai ben chiaro che si tratta di una persona comprensiva, di ampie vedute ma soprattutto matura al punto da capire che – probabilmente – la scelta non ha nulla a che fare con il capo stesso, ma che è magari stata dettata da una personale voglia di crescita e di cambiamento.

Tutto ciò premesso, potrebbe però verificarsi anche l’ipotesi legata al peggiore dei casi, quando si è “obbligati” a comunicare le proprie dimissioni in un brevissimo lasso di tempo per forza di causa maggiore; magari siamo stati selezionati per quel nuovo posto di lavoro, la cui ricerca della nuova figura ha carattere d’urgenza, e magari siamo anche vicini al termine ultimo del mese per poter rassegnare le proprie dimissioni in quadratura con il corretto periodo di preavviso (per certe tipologie di contratto, coincide circa con la metà e la fine del mese)… Insomma, quando Murphy ci si mette d’impegno non risparmia (ahimè!) proprio nessuno.

Che fare quindi? Di seguito una check list da seguire per cercare – nella misura in cui è possibile – di lasciare fino alla fine il miglior ricordo di sé quando si sta cambiando l’attuale posto di lavoro:

1. Preavvisare, nella stessa giornata in cui si intende comunicare la fatidica notizia, che vorreste riservare 5-10 minuti per una chiacchierata veloce con il proprio responsabile, in modo tale da ritagliarsi un momento di condivisione personale.

2. Cercare di sfoderare tutte le proprie doti di empatia, rassicurazione e sangue freddo apprese sino a questo momento. Non sarà certo una situazione facile da affrontare ambo le parti poiché, proprio come in ogni rapporto, s’instaura un certo tipo di coinvolgimento personale difficile da troncare. È un po’ come se per il nostro capo in questione venisse meno un rapporto di fiducia costruito nel tempo; ed è per questo motivo che dobbiamo appunto affidarci alle nostre personali doti di comunicazione, gestione dello stress e quel pizzico di autorevolezza al tempo stesso. Del resto, a chi non capita di cambiare lavoro? Anzi, proprio in nome delle qualità che il capo ha notato in noi, è così che siamo stati notati e selezionati dal nuovo datore di lavoro… E si sa, le buone occasioni non aspettano, non bisogna lasciarsele certo sfuggire, sia che siamo giovanissimi sia che siamo Senior! Bisogna saper cogliere il buon vecchio “treno che passa una volta sola nella vita”

3. Rassicurare il proprio responsabile che potrà comunque fare affidamento su di noi per tutto il periodo di preavviso e, a seconda del tipo di rapporto instaurato – se necessario – anche oltre. Dopotutto, non si sa mai si potrebbe anche un giorno tornare a collaborare insieme come prima e meglio di prima, forti di quel mattoncino di esperienza in più che la nuova esperienza lavorativa ci darà.

Vi è mai capitato che un capo ostacolasse le vostre dimissioni? Raccontateci la vostra esperienza!